Celebrata inizialmente in alcuni paesi Africani,la Giornata del Rifugiato diviene 'mondiale' con la Risoluzione 55/76 adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 4 Dicembre 2000.
L’anno seguente si sarebbe celebrato il cinquantenario della Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei Rifugiati e l’Organizzazione per l’Unità Africana accettò di far coincidere la Giornata Mondiale del Rifugiato con la Giornata Africana del Rifugiato, il 20 giugno.
L’internazionalizzazione di questa celebrazione fu voluta come segno di solidarietà con il continente Africano che ospitava allora il numero maggiore di rifugiati e nei confronti dei quali ha tradizionalmente mostrato estrema generosità.
Al mondo vi sono 42,5 milioni di persone costrette alla migrazione forzata (sfollati, fuggiti a guerre, conflitti o persecuzioni).
Nel 2011, si stima siano state 4,3 milioni le persone sfollate a causa di conflitti o persecuzioni: 3,5 milioni all’interno dei confini dei loro paesi.
Nel mondo i rifugiati sono più di 15 milioni.
In Italia sono circa 60 mila le donne, gli uomini e i bambini che hanno ottenuto lo status di rifugiato o una forma di protezione.
Nell'esilio camminai guardando solo il presente,
il futuro mi apparve come un vortice terribilmente sconosciuto.
Giorno dopo giorno camminai incerta,
trascinandomi il passato.
Scelsi la notte per il passato e il giorno per il presente.
Ma solo nell'effimera ora aurorale
il passato e il presente si unirono
per generare in ogni incontro un pezzettino di futuro”.
Anna Milazzo (Anahi del mare)