Ho avuto due difficoltà durante il percorso Resap: non sono mai veramente riuscito a quantificare le esperienze di dolore per quando fumavo, proprio, l'esperienza di fumare non superava mai la tristezza di altre situazioni di vita, eppure era odiosa la dipendenza compulsiva; l'altra era la definizione degli obiettivi raggiunti nella vita, proprio, non riuscivo a "vantarmi", piuttosto, un beneficiato, persino un fortunato, ma mai troppo meritevole, eppure, il solo fatto di vivere e di aver accettato alcune responsabilità mi rendeva capace di smettere di fumare e di meritare il desiderio di voler respirare solo aria pura!
Sì, ci si accorge nella vita prima o poi, malgrado la presunta profondità di pensiero, di essere comunque un povero di Spirito!
E allora non si può non accogliere con successo il metodo Resap, come le altre semplici e grandi cose della vita. Ciao!