E invece è un anno anche per me.
L'anno che più nella vita mia ha definita come persona, per quanto è accaduto e sta accadendo.
Le cose purtroppo non vanno bene per mia mamma, ed era un film la cui sceneggiatura era scritta fin dall'inizio. Ha iniziato una nuova terapia, finchè c'è chemio c'è speranza, e sembra davvero di aver vinto un altro giro di giostra, solo che ogni giro è più breve, ogni giro la musica sfuma in sottofondo, ogni giro sembra potersi interrompere da un momento all'altro.
Un anno che è servito per mettere da parte la disperazione e imparare a ridimensionare le aspettative tarandole su orizzonti più vicini, fino alla singola giornata.
Peccato sia stata questa la cornice del mio smettimento ma alla fine forse non ci sarei mai arrivata in altro modo.
Smettere è stato molto più facile di quanto avevo immaginato, la verità è che basta deciderlo e da quel momento l'euforia supera di gran lunga la frustrazione, e anche quando la frustrazione non è che un ricordo, l'euforia resta per confermarti che va tutto bene, sei un grande, hai fatto una cosa davvero giusta. Ogni volta che mi sorprendo a non aver bisogno di fumare dopo una lite, un momento di collera, di stress, di forte concentrazione, una brutta notizia o un gesto automatico beh, mi percorre una specie di vibrazione che vale di certo molto più di quella della nicotina.
Non ho nostalgia ne malinconia, non mi sento triste all'idea di non poter fumare, e questo voglio gridarlo a tutti quelli che temono di sentire per sempre una privazione, ecco, per me non è così e dire che ero la perfetta candidata allo smettimento triste.
Grazie per esserci stati quando ne ho avuto bisogno e per esserci ancora ad animare questo spazio cui non do molto ma le cui vicende seguo da lontano.